La donna che uccise il principe

Maria Antonietta Lazzarini e Luigi Alberico Trivulzio: la storia, le lettere

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«Scintilla di fuoco e fiamma»: così, nelle memorie scritte nel manicomio criminale di Aversa, l’insegnante estense Maria Lazzarini rievoca i colpi di pistola esplosi contro il principe Luigi Alberico Trivulzio nel centro di Milano la sera dell’8 novembre 1938. Il delitto conclude una tormentata relazione iniziata nel 1924, quando una finestra “galeotta” aveva fatto sì che i due si conoscessero, diventando amanti. La stampa non ne parla: la vittima è uno dei più bei nomi del patriziato milanese e sua moglie ha un ruolo di primo piano nelle istituzioni fasciste. Il processo non lo vuole nessuno, tranne l’omicida. Dichiarata inferma di mente, Maria trascorre quindici anni di reclusione nei manicomi di Aversa e di Padova. Quando a metà degli anni Cinquanta torna a Este, resta ai margini del tessuto sociale. Solo i piccioni che svolazzano liberamente nella sua camera e la radio sempre accesa le tengono compagnia. Ma la sua curiosità intellettuale non si è spenta: scrive a Umberto Terracini, riprende i contatti epistolari con Lalla Romano, amica di gioventù, e decide di istituire una fondazione per erogare borse di studio agli studenti bisognosi, gli odierni “Premi Lazzarini”.

Segnalazione di Francesco Cataluccio a “La domenica dei libri” su Radio Popolare: ascolta il podcast (dal minuto 15.40)

Recensione di Francesco Jori su «Il Mattino di Padova», «La Nuova di Venezia e Mestre», «La Tribuna di Treviso», «Il Corriere delle Alpi», 7 marzo 2019

Recensione di Nicola Munaro su «Il Gazzettino», 3 gennaio 2019

La segnalazione e un estratto del volume su storiaMestre.it

Recensione di Adelisa Malena su «Venetica», n. 60 (1/2021)

  • Anno: 2018
  • Formato: 12 x 20 cm
  • Pagine: 100
  • Illustrazioni: in bianco e nero
  • Rilegatura: brossura
  • ISBN: 9788883149573
  • Prezzo: 11,00 €