Lo zolfo e l’acquasanta

Parroci agronomi in Veneto e in Friuli nel periodo austriaco (1814-1866)

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Come altrove nelle società rurali, anche nelle campagne venete e friulane le scadenze del lavoro contadino erano segnate dal calendario della Chiesa cattolica, e il buon esito dei raccolti veniva affidato alle benedizioni del clero e alle processioni nei campi. Ma ciò che distingue queste zone da altre è il fatto che nell’Ottocento le credenze magiche – e con esse l’ordine sociale, morale e religioso tradizionale – non erano sentite in contrasto con le innovazioni tecnologiche e le moderne pratiche agronomiche, tanto che lo stesso parroco chiamato a dare le sue benedizioni consigliava poi di combattere la malattia delle viti con lo zolfo. Fin dalla seconda metà del Settecento il parroco era il mediatore più adatto a insegnare le materie agronomiche dato che conosceva sia “il dizionario del cittadino” sia quello “del contadino”, anche perché spesso proveniva lui stesso dalla campagna.
Il libro – uscito nel 1996 e ora riproposto in una seconda edizione – aiuta a capire meglio, tra le altre cose, il perdurare di equilibri sociali e di mentalità diffuse nei distretti industriali sorti in Veneto e in Friuli dopo la fine del mondo contadino.

Recensione di Agnese Visconti su «Il Risorgimento», n. 1/2023

  • Anno: 2022
  • Formato: 15 x 21 cm
  • Pagine: 176
  • Illustrazioni: in bianco e nero
  • Rilegatura: brossura
  • ISBN: 9788855201292
  • Prezzo: 12,50 €