L’Aquila, 23 settembre 1969. L’avvocato trentino Sandro Canestrini, patrono nel collegio di difesa della parte civile, pronuncia la propria arringa al processo che vede imputati i maggiori responsabili della strage del Vajont, tra cui personalità di spicco del mondo politico e industriale. Ma questa arringa in breve si trasforma in un vero e proprio inno contro la cieca tecnicizzazione che invade il mondo moderno, e una durissima accusa (sulle orme del “maestro” Zola) alla logica del potere e del “progresso”, che da sempre vede soccombere chi invece di questo progresso dovrebbe beneficiare.
«… Di fronte a una tradizione nazionale che tende sempre a far dimenticare, ricordare la tragedia del 9 ottobre 1963 perde ogni possibile definizione di mesto anniversario, per assumere fortemente quella rivoluzionaria. Anche la ristampa degli atti di allora è tutta un grido: non dimenticheremo MAI.»
Presentazioni
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- Collana: Percorsi della memoria , 10
- Argomenti: Memoria - Narrativa
- Anno: 2003
- Formato: 12 x 20 cm
- Pagine: 128
- Illustrazioni: in bianco e nero
- Rilegatura: brossura
- ISBN: 9788883142093
- Prezzo: 11,50 €