Presentazione di Claudio Povolo.Nella Vicenza di inizio Seicento un notaio piccolo e deforme viene radiato dalla sua corporazione; protagonisti del caso sono un padre gobbo, la sua bellissima figlia e un “principe” dalla sessualità esuberante. Sono sorprendenti le analogie con il Rigoletto verdiano: l’ambizione e l’assenza di scrupoli, l’onore vilipeso, il raggiro… Tuttavia non si tratta di un personaggio romantico e ben presto amicizie ed inimicizie proiettano sulla sorte individuale una luce diversa, frutto anche di una appassionata riflessione sul significato del lavoro storiografico.