Rivolte di paese

Una nuova storia per i contadini del Veneto profondo

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Ai ceti dirigenti italiani, e in particolare a quelli del Veneto, è stata attribuita spesso dagli storici dell’età contemporanea una particolare capacità nel tenere sotto controllo, indirizzare e modellare i ceti popolari con strumenti di tipo pedagogico e coercitivo. Utilizzando come casi di studio tre insurrezioni popolari del Veneto centrale (Cavasagra 1907, Badoere 1920, Sant’Ambrogio 1957), l’autore esplora in questo lavoro l’ipotesi opposta: nel corso dei secoli anche i ceti contadini, tutt’altro che eterodiretti, si sono dimostrati capaci di condizionare le élite con una sorta di “pedagogia della rivolta”, inducendole a moderare lo sfruttamento. Una prospettiva di autoriconoscimento non subalterno che contribuisce a mettere in discussione alcuni aspetti dell’azione politica e culturale delle classi dirigenti del passato verso le masse popolari e che evidenzia i rischi che anche oggi si corrono, in tempi di elitismo e populismo, quando si disprezza o si inganna sistematicamente la parte più debole e sprovveduta della società.

Recensione su «la Tribuna di Treviso», 23 marzo 2022

Recensione di Alessandro Santagata su «il Manifesto», 25 giugno 2022

  • Anno: 2022
  • Formato: 15 x 21 cm
  • Pagine: 304
  • Illustrazioni: in bianco e nero
  • Rilegatura: brossura
  • ISBN: 9788855201421
  • Prezzo: 18,00 €