Quel treno per Garda

di

Nota introduttiva di Giorgio Chiericato

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Sull’onda dei ricordi, qualcuno ancor oggi prova un po’ di nostalgia per quel trenino dei nonni che sussultava nelle curve, regalava con monotonia e immutabile generosità i suoi frammenti infuocati di carbone e svegliava i paesi con il suo fischio penetrante. Forse proprio perché bisogna tener conto di quella nostalgia, la storia del treno per Garda merita di essere raccontata, grazie anche al recupero di numerosi ed inediti documenti. Signori, in carrozza!

«Il treno fu un sogno a lungo cullato dai nostri antenati, ma quando la linea ferroviaria Affi-Garda sbucò di sotto la Rocca, la popolazione fu presa da un senso di sgomento, non solo per l’inevitabile sacrificio delle preziose spiagge ma anche perché ben presto ci si rese conto che “il progresso” avrebbe, da quel giorno, modificato il destino di una comunità tradizionalmente legata al mondo della pesca. Il libro di Fabio Gaggia, che la Corporazione degli Antichi Originari di Garda ha l’onore di pubblicare, ci permette di rivivere, anche grazie alle testimonianze scritte del prof. Floreste Malfer, quei momenti drammatici ma anche di capire come la nostra Garda, col passare degli anni, si sia coraggiosamente orientata verso nuove fonti di reddito legate per lo più allo sviluppo di quel turismo che l’arrivo del treno, implicitamente, prometteva.»

Camilla Monese, presidente della Corporazione degli Antichi Originari di Garda

  • Anno: 2017
  • Formato: 12,5 x 20,5 cm
  • Pagine: 164
  • Illustrazioni: a colori e in B/N
  • Rilegatura: brossura
  • ISBN: 9788898768660
  • Prezzo: 12,00 €