Uomini e paesaggi del Canale di Brenta

Acque e legname, pietre e tabacco hanno segnato i ritmi di lavoro e l’esistenza quotidiana delle popolazioni del Canale di Brenta per diversi secoli. Ma oltre a una funzione economica fondamentale, la Brenta giocava, in positivo o in negativo, un ruolo importantissimo nella vita quotidiana delle popolazioni rivierasche: fonte di alimentazione, luogo per lavare i panni, per raccogliere ciottoli, sassi da costruzione e legna da ardere durante le piene, teatro di divertimenti ma anche di eventi tragici. Il declino del commercio del legname nel secolo XVII coincise con l’avvio della coltivazione del tabacco, che sul finire dell’Ottocento si affermò come monocoltura specializzata, determinando importanti mutamenti a livello paesaggistico, insediativo, economico e sociale, e favorendo tra l’altro un fitto “sottobosco” di commercio di contrabbando. Il crollo della coltivazione nel secondo dopoguerra favorì l’intensificarsi dell’emigrazione e il conseguente abbandono di terrazzamenti e insediamenti ad essa legati. Il volume vuole offrire elementi di conoscenza e di riflessione su attività e comportamenti che hanno preceduto e caratterizzato un periodo di grande trasformazione, senza rimpianti o nostalgie, ma con la consapevolezza che il passato ha costruito e continua a costruire il nostro presente e che le scelte future non possono non tenerne conto.

Daniela Perco, antropologa, è direttrice del Museo etnografico della Provincia di Belluno e del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi. I suoi studi riguardano la cultura materiale, il patrimonio narrativo di tradizione orale e l’emigrazione. Ha coordinato l’allestimento del Museo del Canal di Brenta.

Mauro Varotto è ricercatore presso il Dipartimento di Geografia dell’Università di Padova. I suoi studi vertono principalmente sulla evoluzione recente dei quadri territoriali e ambientali della montagna alpina e prealpina.